Risk Management familiare e professionale: un approfondimento
Quando si parla di rischio d’impresa, si fa riferimento a tutte quelle situazioni di incertezza che possono compromettere la nostra strategia aziendale e/o professionale e i nostri obiettivi, anche personali.
Già in altri articoli abbiamo parlato di come la gestione del rischio (Risk management) possa essere uno strumento utile a tutte le imprese (il Risk Management e le PMI), specialmente alle PMI, per evolvere, crescere e migliorare i propri standard.
Questo vale soprattutto per realtà piccole, ma anche per i professionisti, dove le incertezze e i rischi si ripercuotono necessariamente anche sulla vita familiare.
La famiglia come una vera e propria azienda
D’altro canto, se ci pensate, anche la famiglia stessa è come un’azienda e anche questa è soggetta ai rischi d’impresa: ci sono entrate, uscite e un patrimonio da proteggere (ne abbiamo anche parlato qui “Risk Management in ambito familiare: perché è importante definirlo”).
Non possiamo, quindi, tenere disgiunte queste due anime, che spesso sono racchiuse nella stessa persona: una donna o un uomo, che è anche genitore, moglie o marito, compagno/a, che lavora e ha una propria attività professionale, oppure è inserito/a in un contesto aziendale, che nel tempo libero fa sport o è impegnata/o in attività associative.
Ciò fa sì che ci siano delle correlazioni tra quello che facciamo professionalmente e quello che facciamo a livello personale e se succede qualcosa in uno di questi due ambiti viene necessariamente compromesso anche l’altro, sia economicamente che emotivamente.
Il lavoro di MYR Consulting come esperti di Risk management
La sfera emotiva non è attualmente indagine del lavoro di MYR ma quella economica sì.
Cosa significa questo?
Significa che un risk manager ha il compito di individuare, analizzare e valutare tutte quelle situazioni di criticità che possono provocare scompensi alla vita familiare e professionale di una persona e trovare delle soluzioni per mantenerle in controllo, siano esse tecniche o strategiche.
E’ necessario quindi definire un trattamento dei rischi emersi che possa proteggere il patrimonio e il reddito personale e della famiglia, garantendo nel tempo il tenore di vita condotto e, possibilmente, migliorandolo, lavorando sul rapporto costi/benefici delle misure adottare per gestire il rischio.
Uno degli strumenti che servono a proteggere il patrimonio e il reddito di una famiglia e dei professionisti sono le polizze assicurative, che hanno il compito di trasferire a terzi (la compagnia) il rischio finanziario che diversamente resterebbe in capo al singolo e al suo nucleo familiare.
Strumenti di trasferimento finanziario del rischio: le assicurazioni
Le polizze assicurative sono uno strumento tecnico per gestire il rischio, strumento che in Italia non è ancora ben compreso e spesso usato male perché spiegato ancor peggio e quindi è spesso vissuto come un costo inutile, quando in realtà è assolutamente necessario per proteggere e deve essere considerato un investimento.
La polizza della casa, ad esempio, fa sì che in caso di incendio dell’immobile sia la compagnia a darci il denaro necessario a ricostruirla, a fronte di una cifra corrisposta per questo servizio (il premio di polizza). Di fatto, stiamo parlando di un contratto tra privati in cui una parte (la compagnia) garantisce economicamente l’altra (noi) e la tiene indenne dagli esborsi economici ulteriori derivanti dalla sistemazione della casa a seguito di incendio.
Ecco, dunque, che si rende necessaria un’analisi approfondita sia dei rischi che delle esigenze della famiglia, al fine di avere un quadro chiaro e poter quindi operare scelte consapevoli.
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