La Crisi d’Impresa: opportunità o rischio da scongiurare?
Più di una volta abbiamo affrontato all’interno delle pagine del nostro Blog il concetto di Risk Management, andando ad analizzare nello specifico cosa si intende per Rischio d’Impresa. Il concetto che mi piacerebbe far passare e che pochi riescono a comprendere è quanto sia sottile la linea di demarcazione che unisce la crisi alle opportunità e le potenzialità che da questa possono scaturire.
Il concetto di crisi
Per fare ciò bisogna necessariamente partire dal concetto di crisi definito dall’art. 2 del D.Lgs. n. 14/2019 che spiega la crisi come lo “stato di difficoltà economico-finanziaria che rende probabile l’insolvenza del debitore, e che per le imprese si manifesta come inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a far fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate”.
Anche una persona poco esperta riesce a capire come il concetto di crisi si basi principalmente su un concetto finanziario, ovvero la capacità da parte del debitore di rispettare i pagamenti dovuti ai propri creditori, causando quindi uno stato di crisi. Il concetto ovviamente può essere giusto da una parte, ma errato dall’altro.
La crisi non solo come aspetto finanziario
Ciò che spesso non si riesce a far passare è che in realtà la crisi può essere innescata da diversi fattori, non solo quelli finanziari, soprattutto perché i problemi finanziari spesso non sono altro che una concausa della tipologia di governance di un’impresa.
Ciò che le PMI non riescono a cogliere è che l’azienda è una creatura viva, vera, che si muove sotto la guida non solo dell’amministrazione, ma di tutti coloro che ne fanno parte, proprio come il corpo umano che per funzionare al meglio ha bisogno del supporto anche della più piccola delle cellule.
Dall’area operativa a quella amministrativa, dai dipendenti ai collaboratori esterni, tutti devono funzionare e collaborare come se fossero una cosa sola.
Dalla Crisi al Rischio d’Impresa
Capito questo, possiamo introdurre finalmente il concetto di rischio d’impresa.
Ci sono molte definizioni, che potrebbero andare bene, ma oggi però voglio sottolineare quanto segue, che si riallaccia a quello al tema della crisi: “l’insieme dei possibili effetti negativi, nonché di quelli potenzialmente positivi, che si verificano a causa di un evento inaspettato di natura economica, finanziaria, patrimoniale, di immagine o di altro genere”.
Partendo dal concetto sopra esposto, appare quindi evidente come questo sia legato principalmente alla gestione dell’impresa e alle scelte che l’alta direzione (=imprenditore) porta avanti per la propria azienda per ottenere utili e profitti.
Il rischio d’impresa è un concetto presente all’interno di ogni impresa, poiché dipendente dal contesto sia interno che esterno, dalle scelte gestionali e spesso soggetta a circostanze non sempre controllabili (si veda il Covid-19, la crisi economica, la crisi climatica, il costo del lavoro e la crisi della supply chain).
Affrontare il rischio d’impresa: tutto sta nell’ identificazione e nella sua gestione
Per affrontare crisi e rischi, ci può aiutare l’approccio metodologico del Risk Management, uno strumento utile all’identificazione, analisi, valutazione e trattamento di tutte quelle situazioni di criticità che potrebbero compromettere il business, il patrimonio e il tenore di vita delle persone coinvolte.
Per poterlo fare ci sono dei passaggi obbligati che troviamo riassunti nell’immagine qui sotto:
Ma prima ancora, è necessario che l’impresa e le sue persone condividano i principi e il modello che renderà possibile la gestione dei rischi al proprio interno.
Così diventa importante avere il supporto di un Risk Manager esperto e qualificato che ha l’obiettivo di accompagnare l’imprenditore e le sue persone in un processo continuo, graduale e proattivo che coinvolge la corporate strategy e che deve essere integrato nella cultura dell’organizzazione attraverso una politica mirata da parte dei suoi dirigenti, i quali assegnano responsabilità specifiche e ruoli appropriati all’interno dell’azienda.
Un approccio globale al risk management consente ad una azienda di considerare il potenziale impatto delle diverse tipologie di rischio sui processi aziendali, sulle attività, sugli operatori, sui prodotti e i servizi.
Che caratteristiche deve avere un risk manager? Ne ho parlato nella mia newsletter dal titolo “La figura del risk manager… questo sconosciuto” che potete approfondire qui.
Il Risk Management: una scelta oculata contro il rischio d’impresa
Come possiamo intuire, l’applicazione del Risk Management ha degli effetti assolutamente positivi sull’impresa e sulla gestione degli eventuali rischi.
La funzione del risk management è infatti quella di proteggere e incrementare il valore di una azienda a vantaggio dei suoi stakeholder, sostenendone gli obiettivi attraverso la predisposizione di un quadro metodologico che consente uno svolgimento coerente e controllato di ogni futura attività, il miglioramento del processo decisionale, la pianificazione e la creazione di priorità attraverso una comprensione esauriente e strutturata dell’attività stessa.
Il risk management contribuisce, inoltre, a un utilizzo e a un’allocazione più efficace del capitale e delle risorse all’interno dell’organizzazione, alla protezione del patrimonio, dell’immagine aziendale, del know how dell’organizzazione e delle persone chiave, nonché alla ottimizzazione dell’efficienza operativa.
E infine, serve anche ad ampliare la forza dell’azienda nelle sue fasi di crescita e sviluppo, permettendo un migliore accesso al credito presso gli istituti bancari e arricchendo la conoscenza della supply chain, delle potenzialità delle proprie risorse interne e del contesto esterno, che è sempre più fondamentale per l’applicazione delle strategie di business.
E tu, cosa ne pensi del Risk Management? Hai pensato di applicarlo nella tua impresa ma non sai come fare? Parliamone davanti a un caffè.