Risk Management e incertezza globale: strumenti e visione per affrontare il 2025
Il 2024 è stato un anno di trasformazione profonda per le imprese: una vera palestra di adattamento, in cui le tensioni geopolitiche, i rischi digitali, le sfide legate al capitale umano e la crescente pressione normativa ESG hanno messo a dura prova la resilienza organizzativa.
Da questo scenario – come abbiamo evidenziato nella nostra newsletter di febbraio – emerge un messaggio forte: il Risk Management oggi non è solo difesa, ma visione strategica.
Una bussola per attraversare l’incertezza, prendere decisioni migliori e creare valore anche nei contesti più imprevedibili.
E se guardiamo al futuro, le sfide non si attenuano. Anzi, si amplificano.
2025: uno scenario complesso, ma ricco di possibilità
Secondo le più recenti analisi – incluso il Global Risks Report 2024-2025 del World Economic Forum, da noi analizzato nella newsletter di marzo – il 2025 si apre all’insegna della poli-crisi, dove eventi climatici estremi, disinformazione, crisi sociali e tensioni economiche non si succedono più, ma si intrecciano.
I rischi non sono più solo “probabili eventi negativi”.
Sono sistemi di fragilità interconnessi che richiedono risposte coordinate, tempestive e integrate.
I 5 rischi globali più rilevanti (secondo il WEF)
- Disinformazione e misinformazione
➤ Influiscono sulla fiducia nelle istituzioni e sulla stabilità dei mercati.
➤ Per le imprese, il rischio è reputazionale, operativo e strategico. - Eventi climatici estremi
➤ Danni diretti e interruzione dell’attività.
➤ Dal 2025, obbligo di polizza catastrofale per le imprese italiane. - Perdita di biodiversità e collasso degli ecosistemi
➤ A lungo termine, impatta filiere, produzione e accesso alle risorse. - Polarizzazione sociale
➤ Crea divisioni interne ed esterne, alimenta conflitti e indebolisce il capitale relazionale. - Cyber risk e IA
➤ Aumentano attacchi informatici e vulnerabilità legate all’automazione e all’uso scorretto dei dati.
Risk Management: oggi più che mai una leva strategica
In questo contesto, il ruolo della gestione del rischio cambia volto. Non è più (solo) adempimento normativo, ma fattore competitivo.
In MYR Consulting crediamo che ogni impresa – soprattutto le PMI – oggi debba lavorare su tre piani:
- Anticipare
- Leggere i segnali deboli
- Costruire scenari e stress test
- Analizzare l’impatto dei rischi non assicurabili (es. reputazione, capitale umano)
- Integrare
- Collegare Risk Management, ESG, strategia e cultura aziendale
- Coinvolgere tutte le funzioni, non solo la Direzione
- Agire
- Strutturare risposte sostenibili e proporzionate
- Investire su formazione, tecnologia e capitale relazionale
- Valutare anche le coperture assicurative come parte integrante della strategia
Come prepararsi al meglio
📍 Ecco alcune azioni concrete che le imprese possono attivare fin da subito e che suggeriamo di intraprendere tempestivamente:
- Analisi dei rischi digitali e formazione interna sulla sicurezza informatica
- Revisione della catena di fornitura alla luce delle tensioni geopolitiche
- Introduzione o aggiornamento della mappatura ESG
- Percorsi formativi sul risk management per manager e team, con coinvolgimento anche della funzione HR
- Valutazione dei rischi da discontinuità climatica e attivazione delle coperture previste
- Promozione della cultura del rischio come strumento di empowerment interno
In conclusione
Il 2025 non sarà semplice. I segnali di una complessità crescente ci sono già tutti. Ma sarà anche ricco di opportunità per chi saprà leggere e interpretare i rischi come occasioni di evoluzione.
In un mondo in cui l’incertezza è la nuova costante, MYR Consulting è al fianco delle imprese per costruire sistemi di gestione del rischio solidi, proporzionati e realmente strategici, capaci non solo di proteggere, ma anche e soprattutto di generare valore.
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Siamo pronti ad affiancarti, anche nella tempesta!!!