Affrontare i rischi delle Pmi: il metodo Myr Consulting – Il contesto interno (parte I)
L’hanno definita “regola”. Più precisamente “Regola di Platino”: è quell’atteggiamento attraverso il quale dobbiamo imparare a trattare l’altro come lui vuol essere trattato. Si tratta di un comportamento che possiamo imparare a mettere in atto a partire dal singolo individuo, ma che ci aiuta anche a comprendere le esigenze altrui quando queste diventano comuni, collettive.
Per questo motivo, in Myr Consulting, abbiamo ideato un metodo di approccio che sia corretto per lavorare con le PMI (Piccole Medie Imprese): perché sappiamo che ogni azienda ha le sue necessità, non solo in base al settore in cui si muove o agli obiettivi che si è prefissata, ma anche rispetto alla tipologia di impresa che rappresenta.
Il metodo MYR: i primi due passi
Il primo passo per comprendere le priorità e le esigenze della Pmi con cui andremo a lavorare è ovviamente quello di organizzare un momento di confronto con l’imprenditore per individuare chi intende coinvolgere nel lavoro di brainstorming relativo ai rischi: in questa fase riusciamo a capire quali sono le persone che dirigono, quelle che prendono davvero le decisioni e tutti gli altri ruoli che ricoprono le risorse umane all’interno dell’azienda in questione. Come sempre, dato che si tratta della Mission di Myr Consulting, il focus è sulle persone: cerchiamo di capire quali sono i lavoratori che l’imprenditore definisce le sue “persone chiave” e con esse andiamo ad impostare un lavoro di confronto e condivisione. Senza avere chiaro chi sono le persone che metteranno in atto il nostro metodo di lavoro si può dire impossibile procedere. Non ci stancheremo mai di dirlo: sono le persone a far funzionare, o meno, un’azienda. Tutto il resto dipende da questo.
Successivamente, come secondo step, con questo team neo-costituito iniziamo ad analizzare il contesto interno dell’azienda e per farlo delineiamo il Business Model dell’impresa, utilizzando un modello internzionalmente riconosciuto che si chiama, appunto, Business Model Canvas. Cosa andremo ad analizzare e a valutare dunque? Innanzitutto la Value Position e il mercato di riferimento a cui la Pmi in questione si rivolge e quello in cui si muove (che, non sembra, ma a volte hanno alcune sostanziali differenze): attraverso questi elementi potremo studiare il modo in cui raggiungere persone e/o aziende a cui si rivolge e come mantiene il rapporto con esse, così come sapremo comprendere le risorse chiave necessarie, le attività principali da studiare e mettere in pratica e i partner strategici con cui l’azienda avrà necessità di muoversi. Infine, non per importanza ma per un rispetto dell’ordine del metodo, andremo ad analizzare i costi principali e i principali ricavi.
Cosa ci permette di fare tutto ciò?
Attraverso questo percorso, riusciremo a mettere in evidenza alcuni aspetti: in particolar modo, riusciremo a far comprendere all’azienda che tutto ciò che si muove al suo interno dipende dalle persone. C’è da dire, infatti, che proprio perché viviamo ancora in una società la cui cultura imprenditoriale vede le persone sotto la voce “costi”, in realtà senza di queste un’azienda non avrebbe nemmeno i ricavi. Fondamentale è, quindi, creare una nuova cultura, un nuovo punto di vista, che permetta di far comprendere che la parola “costi”, quando si tratta delle persone che lavorano con noi e per noi, non ha più senso di esistere: è importante invece che questa parola si trasformi in “investimento” (anche necessario!) per riuscire ad assumere il reale significato che ha.
Il metodo Myr Consulting: a chi è utile?
Detto ciò, va da sé che il percorso insieme al team di Myr Consulting non sarà solo l’imprenditore a seguirlo. Anzi. L’imprenditore è colui che ha ideato la Vision della sua azienda – Vision che ha ben saldata nella sua testa e nella sua quotidianità -, ma sono (anche) tutte le altre persone che ha intorno a realizzarla.
Il primo vantaggio, comunque, del percorrere questo cammino insieme alle sue persone, per un imprenditore, è quello di creare una squadra di lavoro e andare così ad amplificare il senso di appartenenza al Brand per cui lavorano; non solo: il “gioco di squadra” permette anche di andare a stimolare, nel singolo individuo, la capacità di ascolto e di reciproca comprensione oltre che di ritrovato rispetto per l’altro sia come collega sia come persona. Questo risultato è assicurato dal fatto che il lavoro che andremo a fare sarà con il metodo “Mastermind” e non singolarmente: in questo modo consolidiamo il pensiero di essere squadra, superando anche il senso di solitudine imprenditoriale e aziendale che spesso è sentito nell’intimo di un lavoratore. Non ultimo, il vantaggio di lavorare come una “Mastermind” permette di non uscire dal percorso con qualcuno che potrebbe lamentare di “non essere d’accordo” con le scelte fatte, perché una Mastermind raggiunge il suo scopo quando il pensiero diventa unico e comune a tutti, nonché rappresentante di ogni singola persona partecipante.
Si costruisce così, dunque, il Comitato Rischi, il team con cui la Myr Consulting andrà a lavorare nel profondo: perché l’obiettivo della nostra azienda è proprio quello di andare a comprendere i rischi aziendali per trasformarli in opportunità di crescita, maturazione, profitto e benessere. Non solo per “l’azienda” in quanto entità giuridica. Ma anche e soprattutto per chi la costituisce e la vive ogni giorno.
Ti piacerebbe capire come noi di Myr possiamo portare valore all’interno della tua azienda? Parliamone davanti a un caffè.
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