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Cinque semplici regole per capire il Risk Management

Cinque semplici regole per capire il Risk Management

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Parlare di Risk Management può essere spesso complicato, poiché quando parliamo di una materia del genere generalmente si finisce per affrontare il tema in modo estremamente distaccato oppure accademico.

Oggi mi piacerebbe trattare il tema del Risk Management in modo da farvi capire che può essere alla portata di tutti, basta solo tenere a mente cinque semplici regole così da poterlo applicare alla propria azienda.

Il Risk Management che cos’è

Tutti sappiamo che per capire qualcosa che ci è totalmente sconosciuto è importante partire dalla base, dalla sua definizione. Secondo l’ANRA – Associazione Nazionale dei Risk Manager – la Gestione del Rischio (Risk Management) non è altro che “un processo aziendale, volto alla gestione completa ed integrata dei rischi, mediante attività sistematiche quali identificazione, misurazione, valutazione, trattamento del rischio.

In più, c’è anche un vocabolario della gestione del rischio, stabilito dalla UNI 11230, che definisce la Gestione del Rischio come “l’insieme di attività, metodologie e risorse coordinate per guidare e tenere sotto controllo un’organizzazione con riferimento ai rischi”.

Appare quindi evidente che per abbattere i rischi, sia necessario svolgere alcune delle attività principali della gestione del rischio come: l’identificazione, la misurazione, la valutazione e il trattamento del rischio.

Conoscere i rischi e la loro natura: le Categorie di Rischio

Conoscere i rischi e capirne la natura è fondamentale e proprio per questo motivo, prima di arrivare al processo e alla possibile soluzione, andremo ad elencare brevemente quali sono le principali macrocategorie di rischio, così da non farci trovare impreparati:

  • Rischi di compliance: Complianceè la conformità delle attività aziendali alle disposizioni normative, ai regolamenti, alle procedure ed ai codici di condotta; il rischio di compliance è, quindi, derivato dal mancato rispetto di esse. Tali rischi possono dare origine ad effetti negativi connessi a sanzioni, penali, ammende, perdite economiche e, nei casi più gravi, a danni alla reputazione aziendale con conseguenti perdite economiche, richieste di risarcimento, perdita di immagine, ecc.
  • Rischi puri: I rischi puri sono legati ad eventi esterni in grado di influire negativamente sull’azienda. Rientrano in questa categoria i rischi cosiddetti “assicurabili” e cioè associati ad eventi come incendi, calamità naturali, danni, infortuni o incidenti che in genere possono arrecare danni a terzi, atti terroristici, rapine, furti, ecc. Si tratta, dunque, di tutte quelle situazioni che possono intaccare economicamente il valore degli asset aziendali (sia beni che persone).
  • Rischi operativi: Sono i rischi di perdite insiti nell’operatività aziendale, derivanti da errori umani, dal mancato o non corretto funzionamento dei processi interni e dei sistemi, da comportamenti illeciti connessi a condotte fraudolente di manager, di dipendenti o di esterni; rischi di natura legale; inadeguati comportamenti nelle condotte con clienti e fornitori; ecc. Con tale termine si identificano, quindi, le eventuali perdite derivanti dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi, oppure da eventi esogeni.
  • Rischi strategici: Rappresentano tutti gli eventi che potrebbero minacciare l’attuale posizione competitiva ed il conseguimento degli obiettivi strategici dell’azienda. Possono, in particolare, essere legati a variabili macroeconomiche, al sistema economico e finanziario, ad iniziative messe in atto da clienti e fornitori, all’ evoluzione dello scenario normativo, all’evoluzione della tecnologia, ecc.
  • Rischi finanziari: Rappresentano la categoria di rischi più immediatamente percepita dalle imprese, anche grazie alla crescente attenzione e sensibilità attribuita dalla normativa di Basilea. I rischi finanziari comprendono il rischio di liquidità, il rischio di credito ed i rischi di mercato.

In questa fase è opportuno scendere nel dettaglio così da poter lavorare su ogni aspetto del rischio e capire, attraverso anche la categorizzazione, cosa analizzare e come agire successivamente.

Le 5 regole del Risk Management: le fasi dell’analisi del rischio

Grazie alla definizione del Risk Management abbiamo scoperto anche che ci sono 5 regole, che possiamo definire da qui in avanti fasi, che sono la chiave di volta nella gestione del rischio aziendale. Queste fasi di uno stesso processo possono aiutarci a proteggere e incrementare il valore dell’azienda, sostenendone gli obiettivi attraverso la predisposizione di un quadro metodologico a beneficio di tutta l’organizzazione.

Vediamole insieme:

  1. Stabilire il contesto (interno ed esterno): capire come l’azienda si muove al suo interno e nel suo mercato di riferimento diventa fondamentale per capirne anche gli obiettivi di breve, medio e lungo termine.
  2. Identificazione dei rischi, misurazione e valutazione: una volta stabilito il contesto è importante identificare i rischi, descriverli e analizzarli. Quando facciamo ciò è opportuno stabilire la probabilità che quel rischio accada e l’impatto che genererebbe. I risultati forniti da questa fase ci consentono di prendere le dovute precauzioni affinché il rischio non ci colga impreparati.
  3. Trattamento del Rischio: il trattamento del rischio prevede l’attuazione di diverse soluzioni che possono includere: l’eliminazione della fonte di rischio, l’assunzione del rischio al fine di perseguire una opportunità, la modifica della probabilità di accadimento e/o dell’impatto delle conseguenze, la condivisione del rischio con altri soggetti, la riduzione del rischio attraverso sistemi di prevenzione e protezione, la ritenzione del rischio in modo consapevole.
  4. Monitoraggio: una volta identificate le giuste contromisure ai rischi identificati, sarà necessario monitorare la situazione costantemente così da identificare eventuali segnali che il rischio si manifesti.
  5. Riesame: il piano adottato non sarà un documento valido per sempre, sarà opportuno aggiornarlo periodicamente. Questo potrà essere fatto solo attraverso l’analisi dei dati raccolti fino ad ora e attraverso un monitoraggio costante e attento delle informazioni aziendali.

La lezione più importante del Risk Management

Come avrai capito il risk management è un processo continuo, graduale e proattivo che coinvolge la strategia aziendale, che deve essere necessariamente inserito all’interno della cultura aziendale attraverso delle politiche mirate dove ogni risorsa, dalla dirigenza al collaboratore, cooperino nell’identificazione dei rischi e nella loro risoluzione.

Vuoi saperne di più? Parliamone insieme!

Noi di MYR consulting siamo convinti che ogni impresa debba conoscere i vantaggi dell’applicare i concetti del Risk Management al proprio contesto aziendale.

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