People Risks: la gestione efficace del rischio umano nelle aziende
In un mondo del lavoro in continua evoluzione, le risorse umane rappresentano il vero motore del successo di ogni organizzazione. Tuttavia, proprio la forza lavoro può anche esporre le aziende a una serie di rischi, noti come People Risks.
Cosa sono i People Risks?
I People Risks si riferiscono ai potenziali pericoli derivanti da fattori umani all’interno di un’azienda. Questi rischi sono molti e possono includere, a titolo esemplificativo e non esaustivo:
- Problemi di performance: mancanza di competenze, carenze motivazionali, bassa produttività;
- Comportamenti non etici: molestie, discriminazioni, furti, frodi;
- Assenteismo e turnover: malattie, infortuni, dimissioni volontarie, licenziamenti;
- Mancanza di diversità e inclusione: ambiente di lavoro non inclusivo, pregiudizi inconsapevoli, discriminazioni;
- Problemi di salute mentale: stress, ansia, depressione, burnout.
Proviamo ora a rapportarli alle 5 macro categorie di rischio che noi di MYR utilizziamo solitamente nel nostro lavoro, così da fare esempi pratici e concreti.
RISCHI DI COMPLIANCE
Compliance è la conformità delle attività aziendali alle disposizioni normative, ai regolamenti, alle procedure ed ai codici di condotta; il rischio di compliance è, quindi, derivato dal mancato rispetto di esse.
Tali rischi possono dare origine ad effetti negativi connessi a sanzioni, penali, ammende, perdite economiche e, nei casi più gravi, a danni alla reputazione aziendale con conseguenti perdite economiche, richieste di risarcimento, perdita di immagine, ecc.
Ora facciamo un focus solo sul capitale umano e proviamo a chiederci:
- Cosa succede se i dipendenti e i collaboratori non rispettano le leggi a cui l’azienda è sottoposta (per esempio il rispetto delle norme per la tutela del lavoro minorile, o di quelle tributarie o di quelle che vietano l’emissione di gas tossici in particolari lavorazioni, ecc.)?
- Cosa accade se le persone non seguono uno standard internazionale (per esempio standard relativi alla qualità o standard applicati per la certificazione di bilancio, ecc.)?
- Cosa comporta non seguire le best practices di settore (per esempio modalità di comportamento riconducibili ad associazioni di categoria, organismi nazionali ed internazionali sui più svariati argomenti come il sistema della corporate governance)?
- Che problemi potremmo avere se le persone non rispettano le politiche imprenditoriali condivise (per esempio il rispetto del codice etico aziendale che evita regali a soggetti appartenenti alla pubblica amministrazione, che stabilisce regole precise in campo di assunzione del personale, ecc.)?
RISCHI PURI
I rischi puri sono legati ad eventi esterni in grado di influire negativamente sull’azienda. Rientrano in questa categoria i rischi cosiddetti “assicurabili” e cioè associati ad eventi come incendi, calamità naturali, danni, infortuni o incidenti che in genere possono arrecare danni a terzi, atti terroristici, rapine, furti, ecc. Si tratta, dunque, di tutte quelle situazioni che possono intaccare economicamente il valore degli asset aziendali (beni e persone).
Pensiamo un momento solo alle persone in azienda e poniamoci le seguenti domande:
- Che cosa potrebbe succedere se una persona chiave dell’azienda dovesse morire?
- E se si ammalasse o se si facesse male gravemente?
- E se invece di un “uomo-chiave” fosse la segretaria del titolare ad ammalarsi, morire o farsi male? Oppure il direttore amministrativo, il direttore commerciale o il direttore di produzione?
- E se ci fosse un infortunio sul lavoro cosa potrebbe verificarsi?
- E se i soci dovessero mancare contemporaneamente per un incidente stradale e non ci fossero eredi pronti a subentrare?
RISCHI OPERATIVI
Sono i rischi di perdite insiti nell’operatività aziendale, derivanti da errori umani, dal mancato o non corretto funzionamento dei processi interni e dei sistemi, da comportamenti illeciti connessi a condotte fraudolente di manager, di dipendenti o di esterni; rischi di natura legale; inadeguati comportamenti nelle condotte con clienti e fornitori; ecc.
Con tale termine si identificano, quindi, le eventuali perdite derivanti dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi, oppure da eventi esogeni.
Questa categoria di rischi è particolarmente influenzata dalle persone e dai loro comportamenti perché si riferisce prevalentemente alla struttura organizzativa aziendale. Quindi:
- Cosa potrebbe succedere a livello operativo se una persona morisse improvvisamente?
- E se qualcuno, a causa di una malattia o di un infortunio, stesse assente dal lavoro per un periodo prolungato?
- E se un team fosse destabilizzato dalle dimissioni di un collega riconosciuto come leader?
- Cosa accadrebbe se la persona preposta ad accogliere i clienti fosse sostituita da qualcuno che normalmente non ha contatto con il pubblico?
- Cosa potrebbe succedere se le persone litigassero sempre perché i ruoli non sono chiari?
- E se un dipendente chiedesse un periodo di aspettativa o fosse costretto a licenziarsi per un problema familiare, per curare una persona cara o per accudire ai figli?
RISCHI STRATEGICI
Rappresentano tutti gli eventi che potrebbero minacciare l’attuale posizione competitiva ed il conseguimento degli obiettivi strategici dell’azienda. Possono, in particolare, essere legati a variabili macroeconomiche, al sistema economico e finanziario, ad iniziative messe in atto da clienti e fornitori, all’ evoluzione dello scenario normativo, all’evoluzione della tecnologia, ecc.
E allora:
- Cosa potrebbe accadere se un dirigente cambiasse semplicemente lavoro (senza dover per forza morire, ammalarsi o farsi male) e portasse con sé i collaboratori più fidati?
- Che ripercussioni ci sarebbero se andasse alla concorrenza?
- E se un dipendente decidesse di mettersi in proprio nello stesso settore?
- Cosa accadrebbe se scoppiasse una guerra e fosse impossibile rimpatriare i dipendenti all’estero?
- E se, a causa di una seconda pandemia, fosse necessario ritornare in lockdown e lavorare da casa senza gli strumenti adeguati?
RISCHI FINANZIARI
Rappresentano la categoria di rischi più immediatamente percepita dalle imprese, anche grazie alla crescente attenzione e sensibilità attribuita dalla normativa di Basilea.
I rischi finanziari comprendono il rischio di liquidità, il rischio di credito ed i rischi di mercato.
Ma in questa categoria finiscono anche tutte le perdite occulte che si accumulano se non si applica un efficace governo dei rischi e se non si trovano soluzioni per le altre quattro macro categorie.
Quindi proviamo a chiederci:
- Quali sono i costi se non rispettiamo le norme per la sicurezza sul lavoro?
- In quanto tempo possiamo sostituire la persona che è deceduta?
- Quanto costa trovare un sostituito all’altezza?
- Quali possono essere le perdite se un dirigente va alla concorrenza?
- Che cosa si perde in termini economici e di efficacia se le persone non cooperano?
- Cosa costa liquidare gli eredi dei soci defunti?
Perché dunque i People Risks sono così importanti per le aziende?
I People Risks possono avere un impatto significativo sulla redditività, sulla reputazione e sulla crescita di un’azienda. Le conseguenze negative possono essere molteplici e includere diverse situazioni, come ad esempio:
- Perdita di produttività: riduzione della produzione, ritardi nei progetti, aumento dei costi;
- Danni alla reputazione: scandali, controversie legali, perdita di fiducia da parte dei clienti e dei partner;
- Aumento dei costi: assunzioni frequenti, formazione del personale, contenziosi legali;
- Minore innovazione: mancanza di diversità di pensiero, scarsa collaborazione, ambiente di lavoro demotivante;
- Rischio di crisi: problemi di sicurezza, interruzioni operative, danni all’immagine del brand.
Alle domande sopra indicata e alle situazioni qui descritte è possibile trovare una risposta applicando la metodologia del Risk Management e facendo un focus preciso sul solo capitale umano.
Facciamo un’ultima riflessione insieme.
Quando diciamo di voler contattare un’azienda, significa comporre un numero di telefono, o scrivere un’email a cui risponderà una persona che, in quel momento, rappresenta l’azienda.
Nell’immaginario collettivo identifichiamo l’azienda come un soggetto esistente di per sé, ma qualsiasi realtà imprenditoriale, dalla più grande alla più piccola, è composta da persone.
Le persone, ricordiamocelo sempre, sono il cuore pulsante di ogni organizzazione e l’asset strategico principale di ogni azienda, che dovrebbe quindi rappresentare la priorità.
Eppure non è così, almeno non sempre, e spesso non lo è nella maggior parte dei casi.
In più, ultimamente si sente spesso dire che è necessario mettere le persone al centro. Queste parole costituiscono un claim così utilizzato da aver perso addirittura di credibilità!!!
Se per noi l’umano è davvero un valore, dobbiamo fare in modo di tenerne conto in ogni situazione e non solo a parole.
Le persone al centro, dicevamo. Ma cosa significa davvero?
Significa partire dai loro bisogni, dalla loro individualità, significa comprendere e accettare la personalità dell’altro, considerare la diversità come una ricchezza, e tenere conto della natura profonda di ogni individuo da cui dipendono bisogni specifici, bisogni che ognuno di noi ha e che non cambiano.
Il comportamento di un individuo è solo una conseguenza: è importante soffermarsi a chiedersi cosa ci sia in profondità, il motivo per cui una persona agisce in un modo piuttosto che in un altro.
Le persone, specialmente in un’azienda, sono valori indispensabili e non semplici “strumenti”. Eppure non le vediamo ancora così: basti pensare che le retribuzioni sono nella colonna dei costi e non in quella degli investimenti!!!
Infine è necessario rendersi conto che le persone si realizzano solo attraverso le persone e il loro benessere è uno dei segreti di un business più sviluppato.
Come possiamo fare quindi per gestire efficacemente i People Risks?
Per ridurre al minimo i People Risks e massimizzare il potenziale umano, le aziende possono adottare diverse strategie. Vediamone alcune qui sotto:
- Creare una cultura del rischio: promuovere la consapevolezza dei rischi tra i dipendenti, incoraggiare la segnalazione di problemi e creare un ambiente di lavoro sicuro e aperto.
- Investire nello sviluppo del personale: fornire formazione continua, opportunità di crescita professionale e programmi di benessere per i dipendenti.
- Adottare pratiche di reclutamento e selezione rigorose: valutare attentamente le competenze, le esperienze e le attitudini dei candidati, garantendo un processo di selezione equo e trasparente.
- Promuovere la diversità e l’inclusione: creare un ambiente di lavoro inclusivo che valorizzi le differenze e contrasti ogni forma di discriminazione.
- Gestire efficacemente i conflitti: implementare procedure chiare per la risoluzione dei conflitti e fornire supporto ai dipendenti coinvolti.
- Monitorare e misurare i People Risks: utilizzare strumenti e indicatori per valutare l’esposizione al rischio umano e identificare potenziali aree di miglioramento.